Il museo di Palazzo Reale di Milano ospita un’ampia retrospettiva dell’opera di Felice Casorati (Novara, 1883 – Torino, 1963).
Casorati è uno dei più importanti artisti del primo ‘900. L’ultima mostra meneghina a lui dedicata risale ad oltre 30 anni fa (1989).
La rassegna ospita una ampia composizione della produzione dell’artista, esponente in ultimo della corrente pittorica del realismo magico.
Il percorso nella sale evidenzia il legame dell’artista con la città di Milano che considerava luogo stimolante e centro della produzione pittorica dell’epoca.
Evidenzia anche la versatilità di Casorati che seppe spaziare dalla pittura alla scultura, alla grafica e al disegno, alla musica (fu anche scenografo e costumista).
Il percorso artistico

Casorati è stato uno degli artisti più longevi della sua epoca.
Visse la nascita delle avanguardie, avvicinandosi dapprima al simbolismo (ricevendo influenze da Klimt e Cèzanne) per giungere nel ventennio ad una produzione che si riallinea ai dettami dell’epoca con stilemi neorinascimentali.
Casorati è associato al realismo magico per l’atmosfera rarefatta e sospesa della sue opere che evidenziano un rimando alla tradizione figurativa del ‘300 e ‘400, con un velo comune di malinconia.
La sua arte si caratterizza per una geometria rigorosa e una chiarezza formale eccezionale.
Nei sui dipinti è possibile cogliere prospettive insolite e una attenzione meticolosa ai dettagli, che inducono senso di irrealtà e introspezione.
Casorati ha una capacità incredibile nel cogliere momenti di riflessione, intimità e introspezione, ponendosi come il pittore del silenzio e dell’analisi.
Celebre è la sua frase: “Vorrei saper proclamare la dolcezza di fissare sulla tela le anime estatiche e ferme, le cose mute e immobili, gli sguardi lunghi, i pensieri profondi e limpidi… la vita di gioia e non di vertigine, la vita di dolore e non di affanno”.
Casorati e le donne
Uno temi figurativi più cari e ricorrenti nell’opera di Casorati sono le donne.
Le raffigura nei vari tempi della vita: bambine, giovani, adulte, nel pieno della maturità ed anziane.
I loro corpi sono resi in forma plastica in un equilibrio tra Simbolismo e Realismo.
Casorati creò anche un’iconica pubblicità

Nella sua poliedricità Casorati ha avuto anche modo di cimentarsi nel mondo della nascente pubblicità.
Era il 9 marzo 1955 quando, nel Palazzo delle Esposizioni di Ginevra, la Fiat presentò la nuova 600, dopo l’uscita di scena della mitica Topolino.
Era il modello su cui la Fiat avrebbe puntato per il largo pubblico, riposizionandosi in quel segmento di mercato che aveva lasciato scoperto dopo l’uscita dei modelli 1900, 1400, 1100.
L’auto, progettata da Dante Giacosa, dava corpo all’erede della Topolino.
Era più spaziosa grazie allo spostamento del motore e della trazione sul retrotreno.
Nasceva la motorizzazione di massa.
Casorati realizza un iconico lancio pubblicitario realizzando il famoso manifesto nel quale la nuova vettura.
In primo piano la 600 si staglia su una Torino notturna, dolcissima e surreale, con la luna e la Mole Antonelliana che fanno capolino e corona a persone che ammirano il nuovo modello parcheggiato in strada.