Referendum 2025. Puoi dir di sì, puoi dir di no….

In ATTUALITA', Senza categoria

Nelle giornate del 8 e 9 giugno urne aperte per i referendum abrogativi in materia di lavoro (4 quesiti) e cittadinanza (1 quesito). I seggi saranno aperti la domenica dalle 7:00 alle 23:00 e il lunedì dalle 7:00 alle 15:00.

Referendum, il significato

Il termine referendum trova origine nella lingua latina e precisamente nel tempo gerundivo del verbo “refero” (riporto, riferisco).

Potremmo tradurre il termine con  “atto che serve a riferire“, ovvero un meccanismo di consultazione con il quale si acquisisce un parere che sarà poi riportato a chi di dovere.

Se le origini linguistiche affondano nel mondo romano, così non è per il suo uso. I romani non conoscevano l’uso del referendum.

Non ve n’è traccia nel diritto romano sopravvissuto alla caduta di Roma che tratta quasi esclusivamente di diritto civile e diritto privato.

Anche l’uso che si affermò nell’ottocento secondo la formula “ad referendum” è lontano da come lo intendiamo oggi.

Ricordiamo che a lungo il linguaggio della diplomazia è stato il latino. La su indicata formula serviva ad esplicitare lo spirito con cui si accoglieva una proposta.

Un ambasciatore che non  poteva decidere nel merito di una questione, accoglieva la proposta ad referendum. La decisione sarebbe stata presa successivamente da chi ne aveva il potere

Il referendum e la Svizzera

Per giungere ad intendere il termine referendum quale lo intendiamo oggi, occorre fare un passaggio in Svizzera.

Nella costituzione svizzera, il referendum è presente sin dal 1848.

La Carta costituzionale svizzera distingue quello obbligatorio su alcune tematiche da quello facoltativo. Quest’ultimo è attivabile con la raccolta di sole 50.000 firme per una nazione di circa 9 milioni di abitanti.

In Italia la popolazione è di 58 milioni di abitanti (6.5 volte la popolazione svizzera) ed occorrono 500.000 firme (10 volte rispetto a quanto occorre nel Paese scudo crociato).

Il referendum oggi

In senso ampio possiamo dire che il referendum è una consultazione popolare che permette ai cittadini di esprimersi direttamente su un determinato tema.

Senza l’intervento di rappresentanti politici. 

E’ uno strumento di democrazia ed esempio di partecipazione attiva alla vita del bene comune.

In Italia il referendum è normato all’art 75 della Costituzione nella formula del referendum abrogativo, totale o parziale, di un testo di Legge.

Sono vietati i referendum sulle leggi tributarie e di bilancio, sulla amnistia e l’indulto, sulla autorizzazione a ratificare trattati internazionali.

Il nodo del quorum

La consultazione referendaria è valida solo se viene raggiunto il cosiddetto quorum.

Il quorum è raggiunto con la partecipazione al voto del 50% più 1 degli aventi diritto.

Perchè la norma sottoposta a referendum sia abrogata occorre la maggioranza dei voti validamente espressi.

Una considerazione: gli Stati nei quali hanno nel proprio ordinamento il referendum con il vincolo del quorum sono una esigua minoranza. In Svizzera, ma anche negli U.S.A., ad esempio, il quorum non c’è.

Vince la proposta che ottiene il maggior numero di voti validi espressi, indipendentemente dal numero di coloro che si recano alle urne.

Referendum, quorum, partecipazione

I nostri padri costituenti vollero mettere il quorum come forma di salvaguardia rispetto all’ipotesi di referendum votati da pochi che valesse per tutti. Pensavano, auspicavano una democrazia matura e compiuta in cui il confronto, il dibattito delle idee fosse “pane quotidiano” per i cittadini che avevano riacquistato la libertà.

Non potevano immaginare la decadenza di una democrazia in cui a mala pena il 50% della popolazione si reca alle urne e che il partito di maggioranza relativa chiamato ad esprimere il Presidente del Consiglio potesse rappresentare solo il 30% di questo 50%, ovvero il 15% della popolazione elettrice italiana.

E, dobbiamo dirlo, il trend è, in questi ultimi anni, in costante deludente diminuzione.

Gaber lo diceva…

Gaber nel 1972 parlava del pericolo di un uomo “che ha il diritto di votare, che passa la sua vita a delegare, e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà“,  ripeteva come un mantra che “la Libertà non è uno spazio libero, Libertà è partecipazione“.

Chissà cosa direbbe oggi, cosa scriverebbe oggi, visto che, al confronto, quelli erano tempi d’oro d’impegno e partecipazione!

Un’ultima banale considerazione è che la tagliola del quorum è diventata (dai tempi di Craxi e poi di Berlusconi) una seconda possibile modalità di espressione di voto. Voto contrario o non vado a votare, facendo venir meno il quorum e la validità della consultazione.

Delle due, occorre però dirlo, quest’ultima è il comportamento più deplorevole e subdolo perchè, oltre a generare uno spreco di denaro pubblico connesso comunque all’allestimento della consultazione, di fatto impedisce l’espressione democratica e non supporta il confronto e la dialettica tra le parti.

Un sogno che non si avvererà è quello del referendum senza quorum in cui tutti si sentano obbligati ad esprimersi: per far vincere un’idea rispetto ad un’altra, occorrono le motivazioni a supporto, il confronto, il convincimento dell’altro. Questa è la democrazia.

Chi ha diritto di voto per il referendum

Possono votare tutti i cittadini che hanno almeno 18 anni. È consentito anche il voto all’estero.

In via sperimentale, potranno votare nei comuni di temporaneo domicilio anche gli studenti, i lavoratori e chi si trova lontano dal proprio luogo di residenza per cure mediche da almeno 3 mesi.

Il Viminale attesta che questi potenziali elettori sono 67.305 (28.430 per lavoro, 38.105 per studio e 770 per cure mediche).

I quesiti

Scheda verde – I licenziamenti illegittimi

Riguarda il Jobs act introdotto dalla riforma del governo Renzi. Nelle imprese con più di 15 dipendenti, sino al 2015, in caso di licenziamenti illegittimi, cioè senza giusta causa, era previsto il reintegro sul posto di lavoro.

Il Jobs act ha eliminato l’obbligo di reintegro e lo ha sostituito con un indennizzo economico, che varia da 6 a 36 mensilità in base agli anni di servizio.

Se vince il sì con quorm,  si torna all’articolo 18, con il reintegro sul posto di lavoro, come modificato però, attenzione, dalla riforma Fornero, che aveva già introdotto, in alcuni casi, un’indennità economica.

Scheda arancio – Tetto alle indennità di licenziamento

Questo referendum ha per oggetto i licenziamenti illegittimi delle piccole imprese.

Mira alla cancellazione dell’attuale tetto all’indennità nei licenziamenti nelle imprese con meno di 16 dipendenti, che, diversamente dalle imprese più grandi, può essere al massimo pari a 6 mensilità.

Se vince il Sì con quorum, il tetto viene cancellato e sarà il giudice a determinare il risarcimento nella sua entità.

Scheda grigia – Contratti a termine

Il tema oggetto del referendum è quello dei contratti a termine che oggi possono essere sottoscritti sino a  12 mesi senza obbligo per l’azienda di indicare le ragioni specifiche che giustifichino il lavoro temporaneo.

Se vince il Sì con quorum, anche per i contratti entro i 12 mesi occorrerà una motivazione ( esempio, una sostituzione di maternità).

Scheda rossa – Sicurezza negli appalti

E’ l’ultimo referendum in materia di lavoro e riguarda la scurezza sui luoghi di lavoro.

Mira a cancellare le norme che impediscono, in caso di infortunio per rischio specifico negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa committente.

Se vince il Sì con quorum, l’impresa committente sarà responsabile in solido con l’appaltatore o il subappaltatore per tutti i danni subiti dal lavoratore nei quali questo non risulti indennizzato dall’Inail.

Scheda gialla – cittadinanza

Il referendum si propone di dimezzare da 10 a 5 anni i tempi di residenza legale in Italia utili per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992.

Il quesito chiede la modifica dell’articolo 9 della legge 91 del 1992 con cui è stato innalzato il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia utile per la presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni.

 

Se questo articolo ti è piaciuto condividi, continua a seguirci, consiglia e commenta.
© Riproduzione riservata

Puoi anche leggere

I panzerotti pugliesi Luini sono un pezzo di storia Milanese

I panzerotti sono una delizia per il gusto e il palato. E' un prodotto di origine pugliese ma ha

Leggi ...

Tornati sulla terra i due astronauti bloccati in orbita

I due astronauti, Suni Williams e Butch Wilmore, rimasti bloccati per nove mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), hanno

Leggi ...

San Protaso al Lorenteggio è la chiesa più piccola di Milano

San Protaso al Lorenteggio è una chiesa affascinante nel suo mistero e nella sua storia. Si trova in via Lorenteggio,

Leggi ...

Lascia un commento:

Il tuo indirizzo email non sara pubblicato.

Mobile Sliding Menu