Il caldo è arrivato e le vacanze, periodo di pausa e rigenerazione per molte persone, sono ormai vicine.
Può apparire una contraddizione: le attendiamo con ansia e, quando arrivano, rischiamo di non viverle serenamente.
E no, anche in vacanza lo stress? Eppure capita. E capita in più casi di quelli che si possa pensare.
La vacanza si inserisce nell’oscillazione tra due momenti ben precisi della nostra vita, quello strutturato e quello destrutturato.
Nel primo abbiamo tutta la nostra vita quotidiana fatta di abitudini, ritmi, ordine e consuetudini; nel secondo prevalgono la curiosità, l’eccezionalità, il confronto con cose e contesti diversi, ritmi nuovi, il “non programmato”.
La domenica, la parentesi breve nello scandire continuo delle settimane è una mini pillola che mandiamo giù come una terapia per ciò che non riusciamo a fare durante la settimana. La vacanza è molto di più.
Desideriamo o temiamo le vacanze?

Il dato comune ai periodi di vacanze è l’opportunità fare una pausa dalla routine scandita da appuntamenti, impegni lavorativi e familiari, ritardi, traffico.
Fattori gravosi sempre, ma a maggior ragione in estate quando il caldo ci spossa fisicamente.
Desideriamo le vacanze perchè, oltre a darci un’opportunità di riposo, ci offre l’opportunità di sperimentarci con nuove esperienze, usi e mondi, situazioni diverse da quelle che viviamo di solito.
Possiamo apprezzare le opportunità di svago e di evasione, la fantasia di poter porre al centro il proprio benessere, i propri desideri.
Temiamo le vacanze perchè lo stesso termine ci evoca un vuoto, la mancanza di qualcosa, l’assenza dell’ordine delle cose a noi noto, la possibilità e l’opportunità di sperimentare cose diverse.
Ma nell’uomo il desiderio del nuovo e la paura del diverso, del non noto, convivono da sempre, e in tutti i campi della nostra vita.
In questo scenario lo stress s’ingenera più facilmente in coloro che nella loro vita hanno “necessità di tenere tutto sotto controllo“, che tendono ad evitare gli imprevisti e le improvvisazioni, amando consuetudine e perfezionismo.
Possiamo riconoscere lo stress da vacanze?
Non esistono veri e propri elementi caratterizzanti lo stress da vacanze. Diciamo che ognuno sviluppa la sua speciale sindrome.
Possono però esserci dei “campanelli d’allarme” utili a dirci che qualcosa non funziona.
Prima di partire, potrebbero essere la paura di imprevisti, di non aver programmato tutto nei dettagli, il pensare che possa accadere qualcosa di grave mentre siamo lontani da casa.
Durante, potrebbero essere le ansie connesse all’adattamento alla nuova realtà. E qui si apre il mondo. Dal non avere il cuscino morbido o duro come a casa, al non avere spazi in cui espletare riti ed abitudini personali quotidiane (se pensate a una vacanza in barca o in rifugio, pensateci bene!!), all’essere ancorati ostinatamente solo a ciò che si è soliti fare.
In altre parole la mancanza di capacità di adeguamento, di contestualizzare propri usi e costumi al luogo in cui ci si trova.
Ci sono persone che non andrebbero mai, ad esempio, in un campeggio per evitare spazi comuni connessi all’igiene personale.
Ci sono altre che trovano normale chiedere la frittura di pesce a Courmayeur perchè sono avvezzi a mangiarla sempre al ristorante e disdegnano il “polentino col capriolo“. Come facciano, non lo so, ma accade.
Adattarsi, sia pure temporaneamente, agli usi e costumi locali, è indispensabile per vivere serenamente la propria vacanza. Non farlo significa creare condizioni di stress connesse alla paura del cambiamento.
Vediamo qualche consiglio e strategia utile
Consigli per vacanze serene
I consigli sono semplici da dirsi. Ognuno di noi sa quanto possano essere difficili da attuare o meno, per quanto attiene la propria persona.
- accettare la sfida del cambiamento (se ci pensiamo, spesso si tratta di piccoli e temporanei cambiamenti che non stravolgono la nostra vita; accettiamoli con serenità senza particolari patemi);
- evitare di pensare al momento del rientro, ai problemi lasciati a casa; quando torniamo li ritroviamo, inutile pensarci: non vanno via da soli, ma per un po’ pensiamo ad altro;
- vivere giorno per giorno, nel qui ed ora. Vivere ciò che ci fa piacere, quanto di bello ogni giorno ci accade, scartando il resto. Viviamo nell’hic et nunc lasciando la rigida programmazione ai restanti mesi dell’anno.
Strategie vincenti
Le strategie sono diverse e soggettive, ognuno ha la sua chiave di interpretazione della realtà. Alcune di esse potrebbero essere quelle di seguito elencate:
- Pianifichiamo le vacanze in modo realistico: programmare è positivo ma lasciamo spazio anche ad attività gratificanti ed appaganti. Se ipotizziamo un tour, diamo spazio ai luoghi d’arte ma anche alle calette dove fare il bagno o alla passeggiata su un sentiero da cui vedere le cime dei monti.
- Includiamo momenti di riposo e relax per riposare e rigenerarsi.
- Gestiamo le aspettative proprie e altrui: essere consci che tutto potrà non essere perfetto, accettare l’imprevisto come parte del gioco e dell’esperienza. Anche il viaggio, la coda in autostrada, ad esempio, pur fastidiosa, se presa positivamente, è parte della vacanza. Accettare gli imprevisti come parte dell’esperienza.
- Disconnettiamoci dal mondo digitale: parliamo, confrontiamoci, abbandoniamo l’idea che esistiamo solo se ci vedono sui social. Riscopriamo la parola e il ragionamento. Un tempo, dopo le vacanze, erano mitiche e tremende allo stesso tempo le fantozziane serate in cui si proiettavano le diapositive delle vacanze. Si guarda con sospetto i filari dei caricatori delle slides stimando il tempo della loro proiezione infinita. Oggi non ce lo ordina il dottore di fare il selfie per far vedere lo scoglio o ciò che stiamo mangiando (tra l’altro dando utili informazioni ai ladri che sanno che non siamo in casa).
- Connettiamoci alla vera vita sociale: diamo spazio a tutte le occasioni che il tempo in vacanza ci consente per mantenere e rinsaldare i legami con le persone care, per lenire il senso di solitudine e migliorare il benessere generale.
- Abbandoniamoci al riposo: a fare una pausa dal proprio lavoro e dalle responsabilità ad esso connesse, per ricaricarsi e ripartire sereni.